I giudici della Cassazione hanno confermato la condanna a 30 anni per Veronica Panarello, accusata di aver ucciso il piccolo Loris.
CATANIA – Si chiude con la condanna a 30 anni per Veronica Panarello il processo sull’omicidio del piccolo Loris Stival. La Cassazione, infatti, ha confermato la sentenza di secondo grado nei confronti della donna, accusata di aver ucciso il figlio di otto anni e poi occultato il cadavere.
La sentenza di secondo grado
La sentenza di secondo grado ha confermato la condanna a 30 anni per Veronica Panarello, accusata dell’omicidio del figlio Loris, ucciso il 29 novembre del 2014. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il piccolo sarebbe stato ucciso dalla madre con delle fascette di plastica quando aveva solamente 8 anni.
I giudici della Corte d’Appello hanno accolto le richieste dell’accusa dando ragione a quanto deciso dai colleghi della Corte d’Assise di Catania.
Prima dell’udienza il padre di Loris, Davide aveva dichiarato: “Oggi (5 luglio n.d.r.) è un giorno molto importante e sono qui per sentire la sentenza. Veronica? Spero dica la verità perché solo lei sa cosa è successo“.
Omicidio Loris Stival, Veronica accusa il suocero: “È colpa uta”
Subito dopo la sentenza di secondo grado, Veronica Panariello ha gridato verso il suocero: “È colpa tua, ti ammazzo con le mie mani. Sei contenta adesso?“. La donna è stata portata fuori dall’aura con forza dalla Polizia Penitenziaria.
Il legale aveva spiegato che “lo sfogo era rivolto al suocero perché lei lo ritiene come responsabile dell’omicidio del figlio. Al termine dell’udienza mi ha detto che ‘da adesso non ci saranno sconti per nessuno, dato che non ho avuto giustizia, questa me la farò da sola e quando uscirò dal carcere la ucciderò’. Frasi che in un momento di sconforto ci possono stare anche se non si devono giustificare. Bisogna capire lo stato d’animo“.
Di seguito il video con la sentenza di secondo grado
fonte foto copertina https://twitter.com/marziadegiuli